giovedì 25 febbraio 2016

25/02/2016
Risposta al comunicato della Magel

In riferimento al comunicato della Magel s.a.s. pubblicato il 24/02/2016 sulla testata giornalistica locale RutiglianoOnline (leggi il Comunicato Magel) che ci ha visti chiamati in causa, ecco la nostra risposta:

Spettabile Magel,

nel proprio comunicato, l'Ass. Rutigliano 5 stelle - e non Francesco Troiani in prima persona - ha voluto semplicemente evidenziare i collegamenti esistenti fra imprenditori locali e fazioni politiche che, dapprima congiuntamente e adesso in contrapposizione, da anni influenzano la vita economica, culturale e politica del nostro Paese. Ci scusiamo per l'inesattezza relativa all'avvocato, tuttavia non abbiamo mai affermato che MAGEL abbia potuto suggerire o incoraggiare alcuna modifica di norme tecniche o pianificatorie all’Amministrazione Comunale. Ci è sembrato semplicemente strano, nonché scorretto, che questo "superamento" avvenisse in maniera frettolosa ed in seguito alla impugnazione da parte della Divella del provvedimento che vi autorizzava alle emissioni in atmosfera. 
Quali interessi hanno determinato il comportamento dell'Amministrazione?
Riguardo i valori delle emissioni in atmosfera che finora sono state prodotte dalle tante imprese presenti nell’area P.I.P. nutriamo i vostri stessi dubbi. Infatti, a fine gennaio scorso, i consiglieri regionali del M5S, su nostra proposta, hanno protocollato presso la Città Metropolitana una richiesta di accesso agli atti per verificare tutte le emissioni in atmosfera autorizzate negli anni 2009 - 2010 sul territorio di Rutigliano.
Se ritenete che tale richiesta vada integrata con la richiesta di annualità precedenti al 2009 e con i risultati periodici delle verifiche richieste dalla Provincia, fatecelo sapere. Non appena avremo il materiale, oltre ad informare la cittadinanza, lo metteremo a vostra disposizione.

Rutigliano, 24/02/2016

                                                        Associazione Rutigliano 5 Stelle

mercoledì 24 febbraio 2016

24/02/2016

Un Consiglio da 610 Euro!

A Verbania per la trasmissione radiofonica dei Consigli Comunali si spendono circa 384 euro a seduta. Il contraente è stato scelto tramite procedura negoziata (Det. 1693/2014).
A Rimini la trasmissione radiofonica, la diretta streaming del Consiglio Comunale ed il DVD di ogni seduta costano circa 486 euro; a fronte di un importo di 549 euro offerto dal Comune (RDO), il servizio è stato affidato alla società che ha presentato l’offerta economicamente più vantaggiosa (Det. 260/2015).
E a Rutigliano??? 
A Rutigliano l’Amministrazione spende ben 610 € a seduta per la sola radiodiffusione del Consiglio Comunale! Una cifra decisamente spropositata, alla quale si aggiungono altre “stranezze” nell’affidamento di questo servizio.

1. Nel Luglio 2014 avevamo richiesto la predisposizione della diretta audio e streaming delle sedute del Consiglio Comunale (ai tempi la testata giornalistica Rutiglianoonline si era anche resa disponibile per garantire il servizio di diretta streaming delle sedute). La nostra proposta venne ignorata così come venne respinta la successiva mozione dei consiglieri di opposizione sul medesimo argomento.
2. Nell’Agosto 2015 viene predisposta la diretta radio del singolo Consiglio sul bilancio di previsione, in via eccezionale vista l’importanza dell’ordine del giorno. La ditta Radio 103 presenta un preventivo di 400 €, per poi ridurre il costo a 305 €.
3. Ad Ottobre l’Amministrazione decide di affidare in via sperimentale fino al 31/12/2015 la radiodiffusione e diretta streaming (mai realizzata!) sul sito ufficiale del Comune di Rutigliano, delle sedute del Consiglio Comunale per una cifra pari a 610 € a seduta! A distanza di due mesi il prezzo del servizio raddoppia!
4. Nella determina di affidamento del servizio si parla di diffusione radiofonica e diretta streaming sul sito ufficiale del Consiglio Comunale, quest’ultima però non è stata mai realizzata!!! Nella stessa determina, tra gli obblighi del gestore non viene fatto alcun riferimento alla diretta streaming…
5. Nella determina, inoltre, non viene richiesto nessun preventivo alla ditta Radio 103, l’Amministrazione si limita ad impegnare 2.440 € (che successivamente verranno integrati, in quanto non sufficienti a coprire le spese) e, successivamente, a pagare le fatture di 610 € a seduta presentategli dalla ditta.
6. Nelle determina n. 4 del 21 Gennaio 2016 viene stabilito di continuare ad affidare fino al 31 Marzo 2016 il servizio di radiodiffusione e diretta streaming sul sito del Comune delle sedute del Consiglio. Nella determina si parla di proroga tecnica, peccato che questa possa avvenire, in via ordinaria, solo per evitare l’interruzione di un pubblico servizio, per il tempo necessario a concludere le procedure per l’affidamento dello stesso;  inoltre, la proroga viene effettuata anche in virtù di un risparmio che l’Amministrazione andrebbe a conseguire visto il ribasso offerto dalla Ditta Radio Canale 103: si parla di un ribasso, eppure viene impegnata la somma di 3.600 € che lascia presumere  un ribasso di soli 10 € a Consiglio.

Perché non è stato richiesto alcun preventivo prima di affidare il servizio in via sperimentale?
Perché l’Amministrazione accetta di pagare un prezzo così alto in barba al principio di economicità dell’azione amministrativa??? 
Perché si sta aspettando così tanto per attivare le procedure di gara attraverso una Richiesta di Offerta su MEPA ?
Sarà un caso che un trattamento di favore venga fatto ad una ditta di cui il Sindaco Romagno è stato socio per diversi anni?
È un caso che, al momento, la ditta Radio 103 presenti tra i soci il proprietario di un’azienda rutiglianese nella quale il Sindaco ricopre una carica amministrativa e che ha appoggiato la coalizione Romagno nelle ultime amministrative?




venerdì 12 febbraio 2016

12/02/2016

Magel - Divella: una questione politica

Nel consiglio comunale del 15 Dicembre  abbiamo visto venire allo scoperto tutti i legami tra imprenditori e fazioni politiche che guidano la politica rutiglianese.
Imprenditori che finanziano campagne elettorali, politici asserviti alle esigenze degli imprenditori. Ma quali sono gli interessi in gioco che determinano queste dinamiche?!?
La questione Magel – Divella è un chiaro esempio dell’interesse che un imprenditore locale possa avere nel poter contare sul proprio politico di fiducia. E il politico cosa ci guadagna da parte sua? Ovviamente i voti, portati dagli operai delle aziende coinvolte (in alcuni casi anche con metodi intimidatori), e il potere di poter gestire un sistema clientelare, che permette di decidere chi raccomandare per un determinato lavoro e chi no, tenendo in pugno il destino lavorativo dei cittadini, costretti a sostenere e votare quel politico nella speranza di ottenere un posto di lavoro o il rinnovo dello stesso.
E chi non ha santi in Paradiso?! Resta ai margini e subisce le conseguenze di una politica dettata da interessi di parte. Il caso Magel dimostra che a Rutigliano la politica viene svolta proprio secondo queste dinamiche.
Vogliamo adesso sottolineare le contraddizioni delle azioni politiche sul caso Magel dettate dal fatto che la Divella S.p.A. ha impugnato  dinanzi al T.A.R Puglia di Bari l’atto con il quale “la Città Metropolitana di Bari ha autorizzato la Ditta Magel alle emissioni nell’atmosfera  fuoriuscenti da un impianto di nuovo esercizio dell’attività di lavorazione di materie plastiche”:
- Un regolamento del 2001 viene aggiornato, guarda caso, il giorno prima di una Conferenza di Servizio - indetta dalla Città Metropolitana di Bari per il riesame dell’autorizzazione emessa per l’insediamento della Magel in via Adelfia. Se questo atto non è collegato al caso Magel, ma ad una necessità di aggiornamento in seguito a delle normative comunitarie così come dichiara il Sindaco Romagno, perché non è stato effettuato in tempi passati?
- E perché la Divella S.p.A. non ha impugnato dinanzi al TAR altri provvedimenti della Città Metropolitana che autorizzavano altre Ditte sulla medesima zona alle emissioni in atmosfera? Erano emissioni meno insalubri? Non erano impianti di nuova costruzione (cui fa riferimento l’art.13 del Regolamento)? Erano diversi i rapporti politici?
- La metodologia con cui il punto è arrivato in discussione all’odg conferma il collegamento con le esigenze della ditta Magel. La Giunta si riunisce di sabato (un giorno inusuale), tra l’altro in assenza dell’assessore all’Urbanistica, e nel giro di pochi giorni ratifica la rimozione del divieto, forzando le regole e la prassi dei lavori del Consiglio Comunale;
- La delibera di Giunta, inoltre, cita fra i suoi presupposti e, quindi, motiva le proprie scelte sulla scorta delle considerazioni esplicitate dall’Avvocato di parte (Magel) all’indomani dell’udienza camerale al TAR: la qualificazione della Divella S.p.a. come azienda insalubre e il riferimento all’applicazione del principio di libertà di stabilimento (art.31 c.2 del D.L. n.201 del 2011);
- E come mai non è stato chiesto il parere di un altro avvocato o quantomeno un parere “pro veritate” (che analizza i possibili scenari e le soluzioni nell’esclusivo interesse della verità, senza essere di parte) da parte dell’avvocato chiamato in causa per una questione così scottante? 
- Durante il Consiglio Comunale vengo date due versioni differenti dalla maggioranza sulla necessità di approvare il punto all’odg in tempi così ristretti: il presidente del Consiglio Maggiorano afferma che l’urgenza è dettata dalla Conferenza di Servizi del giorno dopo; il Sindaco, invece, nega che il superamento dell’art.13 sia in relazione alla situazione della Magel, ricollegandolo ad una necessità di aggiornamento in generale;
- Di fronte ad un richiamo per un voto di coscienza su una decisione così delicata, i consiglieri di maggioranza (ad esclusione di Delliturri e dell’assente Troiani) seguono la linea dettata dalla Giunta. Per di più neanche uno di loro risponde agli interventi dell’opposizione, né interviene per la propria dichiarazione di voto, dimostrando una totale assenza di autonomia intellettuale ed una mancanza di contenuti e argomentazioni, quasi fossero marionette nelle mani del Sindaco Romagno;
- È legittimo, da parte dell’Amministrazione, modificare le regole in corso d’opera dopo che molti imprenditori hanno effettuato investimenti per le loro attività, sentendosi rassicurati dall’art.13 del regolamento che nel PIP di via Adelfia consente “l’insediamento di imprese produttive industriali, con esclusione di quelle che esercitano lavorazioni producenti gas, esalazioni insalubri o comunque pericolose (...)”?! ; 
- Il Sindaco ha dichiarato che tale provvedimento rimette la valutazione della salubrità delle aziende, e quindi la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, agli organi competenti. L’Amministrazione, anziché difendere il nostro territorio in prima persona, dimostra di non voler prendere posizione su eventuali questioni ambientali. La conferma l’abbiamo dalla mancata partecipazione alla Conferenza dei Servizi, presso la Città Metropolitana, sul caso Magel di Luglio 2015. Forse è stato ritenuto opportuno non presentarsi prima della modifica dell’art.13 per non bloccare l’insediamento dell’azienda in questione?!
- Perché la stessa attenzione e determinazione del consigliere Valentini per la difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini, messa a suo dire a repentaglio dall’eventuale insediamento della Magel, non è stata dimostrata in altre vicende come la gravissima situazione della Discarica Martucci o per l’uso indiscriminato di fitofarmaci nel nostro paese?!? Quest’improvviso scatto di ambientalismo ci lascia pensare che la preoccupazione del consigliere non sia la tutela dell’ambiente ma quella dell’azienda Divella S.p.a.;
- Il consorzio Ecoplast, composto dalle ditte Magel e Carton Pack, ha ottenuto un finanziamento con un progetto riguardante l’ampliamento delle attività delle due aziende. Il finanziamento per la Magel, che prevede appunto la costruzione di un’altra unità produttiva in via Adelfia, è dunque legato a quello della Carton Pack, azienda vicina all’amministrazione Romagno.
- Il superamento dell’art.13 del regolamento consentirà in futuro a qualsiasi tipo di azienda insalubre (nei limiti dei coefficienti stabiliti dalla legge ovviamente) di stabilirsi sulla parte in questione del nostro territorio

Perché un imprenditore dovrebbe spendere fior di quattrini per finanziare la campagna elettorale di una fazione politica?!? State certi che, per fare tali investimenti, è sicuro di poterli in qualche modo recuperare.
Siamo stanchi di vedere imprenditori dettare le scelte della politica rutiglianese. Siamo stanchi di vedere amministrazioni prendere decisioni sulla base delle esigenze degli imprenditori.
Vogliamo una politica fatta di scelte giuste e nell’ottica dell’esclusivo bene della comunità!
Perché in questa guerra tra aziende, alimentata dalla complicità dei politici locali, non c’è un vincitore ma solo uno sconfitto: la comunità rutiglianese!
Aiutateci ad abbattere questo sistema, aiutateci a costruire una società meritocratica, dove tutti i cittadini abbiano uguali possibilità e quello che è un loro diritto non venga presentato come un favore!