venerdì 29 aprile 2016

29/04/2016

Osservazioni su variante al PRG

In riferimento alla variante al PRG che verrà discussa nel Consiglio Comunale odierno, abbiamo inviato le seguenti osservazioni ai membri del Consiglio, al Sindaco e all'Assessore all'Urbanistica. 

Gli Attivisti dell’Associazione Rutigliano 5 Stelle, favorevoli al contenimento del consumo del suolo e al riutilizzo del suolo edificato, prendendo atto dell‘inserimento all’ultimo momento (E SENZA I PRESCRITTI MOTIVI DI URGENZA)  all’odg dell’odierno consiglio della proposta di variante al P.R.G.  rammentano a tutti i consiglieri comunali  l’applicazione dei principi di cui alla sotto esposta normativa.
L'attuale normativa nazionale e regionale nonché le linee guida europee non permettono la crescita delle abitazioni a discapito della campagna, o meglio dissuadono gli Enti locali dalla crescita cementizia del paese allargando il territorio urbano a discapito del patrimonio paesaggistico della campagna.
Basta leggere lo “Scenario Strategico” del “Patto Città-Campagna” (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale in breve P.P.T.R.) per avere un’idea chiara della cultura urbanistica attuale in tema di paesaggio e le differenze tra campagna urbanizzata e campagna abitata.

Premesso quanto sopra, nell’entrare nello specifico della proposta di Variante Urbanistica, gli Attivisti sollevano alcune perplessità e suggeriscono al Consiglio Comunale di fare proprie  quanto meno le seguenti osservazioni:

  • la superficie minima del lotto edificabile di 5.000 mq. appare troppo ridotta per la realizzazione dell'abitazione rurale che sicuramente sarà di 110 mq. (con l'asservimento dei terreni agricoli); a parer nostro l'ideale di lotto minimo sarebbe il vignale (6.600 mq.) in quanto lo stesso è il terreno minimo che un agricoltore rutiglianese possiede per la coltivazione;
  • eliminare l'asservimento dei terreni agricoli da parte di Comuni confinanti creerebbe molteplici problematiche sotto l'aspetto urbanistico in quanto si “trasferirebbe” la volumetria di altri Comuni nel territorio rutiglianese con la possibilità di creare difficoltà oggettive, sia nell'istruttoria del Permesso di Costruire, che di tipo procedurale se l'Atto di Asservimento (a firma di Notaio o del Segretario Generale) non sia completo in termini di chiarezza e completezza;

Nel richiamare il citato Patto Città Campagna (PPTR 4.4.3) per avere l'idea di quello che deve essere lo spirito della variante che possa proporre ed incentivare le tipologie abitative di reale contesto agricolo mediante l'utilizzo di edilizia rurale, si riportano le definizioni di:

  • campagna urbanizzata: costituisce la proliferazione di funzioni urbane decontestualizzate e disperse negli ultimi decenni nello spazio rurale (villette, capannoni, centri commerciali, ecc) a bassa densità, costitutiva dello sprawl urbano della città diffusa. Il PPTR affronta le forti criticità di questa forma di urbanizzazione proponendo di bloccare l’ulteriore occupazione di suolo agricolo, la rigenerazione dei tessuti per integrarli nel contesto rurale oppure connetterli alla città purché diventino ecocompatibili. 
  • campagna abitata: al contrario della campagna urbanizzata si tratta di diffusione di tessuti produttivi e abitativi legati al mantenimento di un rapporto con le attività agricole, mantenendo un forte legame funzionale fra città e campagna (modello fortemente presente ad esempio in Val d’Itria). Per questi territori il PPTR propone il mantenimento delle modalità di costruzione fisica e sociale del legame della comunità residenziale con le attività agro-silvopastorali; la protezione della qualità dell’insediamento agricolo diffuso, dotando di servizi e infrastrutture i borghi, sostenendo gli interventi sull’edilizia rurale e in pietra a secco, favorendo le attività agrituristiche.


Invitando a privilegiare modelli di campagna abitata piuttosto che di campagna urbanizzata e confidando nella sensibilità e nella responsabilità di codesto Spett.le Consiglio Comunale si porgono distinti saluti.



lunedì 11 aprile 2016

11/04/2016

Magel – Divella: una questione politica 

 Parte II



Nel nostro comunicato “Magel-Divella: una questione politica” tra i punti analizzati ci eravamo chiesti il perché la Divella S.p.A. non avesse mai impugnato dinanzi al TAR provvedimenti della Città Metropolitana che autorizzavano altre Ditte sulla medesima zona alle emissioni in atmosfera (nel caso ce ne fossero stati).
Nella intervista con Rutiglianoonline, il Dott. Divella affermava di non essere a conoscenza di altre “autorizzazioni alle lavorazioni a caldo” e, quindi, di emissioni in atmosfera e non gliene si può far certo una colpa.
La richiesta di accesso agli atti inoltrata alla Città Metropolitana, tramite i consiglieri regionali del M5S, ci ha invece fornito un’altra autorizzazione. 
Il 17/03/2010 il Servizio Ambiente della Provincia di Bari autorizzava alle emissioni in atmosfera, rivenienti dalla modifica sostanziale dell’impianto di produzione di imballaggi, la Ditta Carton Pack s.r.l. di via Adelfia. Questa modifica sostanziale prevedeva l’utilizzo nel nuovo impianto di solventi che tuttora parrebbero produrre emissioni insalubri (ad es. ammoniaca, Anidride solforosa ecc.), tanto che sembrerebbe che anche Carton Pack possa rientrare nella classe Prima delle aziende insalubri prevista dal D.M. del 5 settembre 1994.
Anche nel 2010 il Comune di Rutigliano non ha presenziato alle Conferenze di servizi indette dalla Provincia, salvo però esprimere parere favorevole sotto il profilo urbanistico alla richiesta relativa all’insediamento produttivo rinviando all’organo provinciale la verifica delle emissioni in atmosfera. Eppure anche allora era presente il famoso art.13 delle Norme Tecniche di attuazione del P.I.P. di via Adelfia!
Come mai in quell’occasione nessuno ha fatto ricorso al TAR impugnando l’autorizzazione della Provincia di Bari? Come mai nessuno si è eretto a paladino in difesa dell’ambiente? Come mai nessuno ha reclamato l’esistenza dell’art. 13? Come mai non fu sentita già da allora l’esigenza di superare il contenuto dell’art. 13?

Forse perché all’epoca Divella e Carton Pack, ed i loro politici-paladini erano tutti parte della maggioranza che ha amministrato Rutigliano durante il primo mandato Romagno.  
Fino a quando nel Golfo di Rutigliano c’è stata una sola corrente tutto è filato liscio come l’olio. Ma quando le correnti si sono agitate fino a separarsi, sono iniziate le lotte per riconquistare il predominio sul Golfo.  
È tempo che Rutigliano torni nelle mani dei cittadini!


P.S.: Come promesso (v. Risposta-al-comunicato-Magel) abbiamo inviato copia della risposta al nostro accesso gli atti alla Magel. Alleghiamo il documento al comunicato, in modo tale che chiunque sia interessato possa analizzarlo.

Leggi la risposta al nostro accesso agli atti: Risposta-ad-accesso-agli-atti-su-autorizzazioni-ad-emissioni-in-atmosfera


sabato 9 aprile 2016

09/04/2016

ESPOSTO ALLA PROCURA 

DELLA CORTE DEI CONTI

Qualche settimana fa abbiamo denunciato la cifra spropositata pagata dal Comune di Rutigliano alla ditta Radio 103 per la sola radiodiffusione del Consiglio Comunale.
Ben 610 € per ciascuna seduta del Consiglio, un importo eccessivo se paragonato ai prezzi più contenuti del medesimo servizio in altri Comuni italiani con una copertura del segnale decisamente più estesa.
I nostri dubbi sono alimentati dalla mancata richiesta di un preventivo, dal prezzo improvvisamente raddoppiato rispetto all’importo richiesto da Radio 103 in Agosto 2015 (due mesi prima dall’affidamento in questione) per lo stesso servizio, dai rapporti tra il Sindaco ed il proprietario della ditta.
Vogliamo andare fino in fondo e abbiamo inviato un esposto alla Procura della Corte dei Conti affinché avvii un’istruttoria volta a stabilire:
- se sia effettivamente sussistente e a quanto ammonti esattamente il danno erariale patito dal Comune di Rutigliano;
- a quali soggetti (amministratori o dirigenti) sia eventualmente ascrivibile la responsabilità nella produzione del suddetto danno.
 In caso di ritenuta sussistenza dei suddetti elementi, abbiamo richiesto che venga promosso un giudizio contabile nei confronti dei ritenuti responsabili.
Non parliamo di cifre esorbitanti, ma vogliamo dare un segnale a questa Amministrazione Comunale che troppo spesso sperpera i soldi della comunità in maniera alquanto discutibile!
Abbiamo ironizzato su questa vicenda con un video, ora siamo passati ai fatti. Sappiamo scherzare, ma facciamo sul serio!

Leggi il nostro esposto: Esposto-alla-Corte-Dei-Conti


sabato 2 aprile 2016

02/04/2016

MAPIA: CANILE-RIFUGIO O BUSINESS?!?

Una legge regionale del 1995 prevede l'obbligo per i Comuni di dotarsi di un canile sanitario, perchè Rutigliano è ancora inadempiente?!?

L’art.8 della Legge Regionale n.12 del 1995 prevede che i Comuni, singoli o associati, provvedano alla costruzione di canili sanitari. In realtà avrebbero dovuto farlo entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge (era il 1995!!!).
Perché il Comune di Rutigliano non ha ancora realizzato un canile sanitario per porre sotto osservazione i cani vaganti???

Qual è la differenza tra canile sanitario e canile rifugio?

Il canile sanitario è una struttura nella quale trovano accoglienza i cani recuperati in quanto vaganti, nella quale i suddetti cani vengono:
- anagrafati, nonché microchippati;
-sottoposti ad interventi sanitari (sterilizzazione, trattamenti profilattici);
- stazionati per un periodo di sessanta giorni in attesa di riscatto, affidamento o eventuale reimmissione sul territorio.
Il canile rifugio è una struttura in cui i cani vengono ospitati in via definitiva e destinati ad un eventuale affidamento.
Già dalla legge del 1995, la Giunta Regionale avrebbe dovuto individuare i Comuni ove ubicare i rifugi per cani (art.9).

Mapia: canile-rifugio o business?!?

Non essendo dotato di alcun canile, il Comune di Rutigliano dal 2002 affida i propri cani vaganti al Mapia. 
In realtà, sono numerose le circostanze che ci lasciano pensare che questa struttura non abbia i requisiti per svolgere il servizio di canile.

In un articolo del 27 settembre 2015, la Repubblica afferma che i cani del Mapia “oltre a non vedere l'ombra di un volontario, sono ospitati in una struttura fatiscente, sotto al sole, senza riparo, nell'incuria. Le adozioni sono un miraggio lontano, gli educatori qui non si sono mai visti.” Un video ritrae lo stesso canile in evidente stato di fatiscenza, apparentemente difforme dai criteri previsti dalla normativa regionale per la costruzione dei canili.
Il 28 Settembre 2015 la LAV Bari Onlus denuncia in un video le drammatiche condizioni di un cane morente ritirato dal canile Mapia: “Importante stato di disidratazione, temperatura corporea 39.5°, mucose pallide, cane scheletrico, non si reggeva in piedi". Il cane ha un tumore a livello terminale perché è stato trascurato per tanto tempo.

- Il Mapia è una ditta privata che si occupa di smaltimento di ogni tipo di rifiuto, servizi di derattizzazione e disinfestazione, manutenzione del verde, servizi di pulizie, gestione di canili, e gestione di stabulari per animali da laboratorio per l'università di Bari. Secondo la Legge regionale n.4/2010 i canili possono essere gestiti in proprio dai Comuni o affidati ad associazioni animaliste senza fini di lucro, iscritte all’Albo regionale. 
- Stando all’ultimo contratto stipulato con la Mapia, il Comune di Rutigliano paga 2,50 € al giorno per ogni cane affidato alla struttura e 64,48 € per lo smaltimento di ogni carcassa di animale. 
- Solo a partire dal 2011 il Comune di Rutigliano ha pagato alla Mapia più di 100.000 euro! Pensate quanti soldi pubblici sono stati spesi dal 2002 (anno in cui il Comune ha cominciato ad affidare il servizio alla Mapia). Soldi che si sarebbero potuti investire nella realizzazione di un canile sanitario e/o rifugio!
- Fino al 2013 il Comune ha pagato alla Mapia anche per la funzione di canile sanitario, nonostante questa struttura non avesse i requisiti stabiliti dalla legge per prestare quel servizio e quindi percepire il relativo canone. 
- Sebbene la capacità massima (stabilita dalla l.r. 26/06) di un canile debba essere di 200 cani, il Mapia ha ben 604 cani nella sua struttura!
- Ogni anno, puntualmente, il Comune di Rutigliano assegna il servizio di ricovero cani alla Mapia tramite affidamento diretto, giustificando quest’ultimo con la “necessità ed urgenza di garantire la continuità del servizio”. È normale che dal 1995 non si riesca a mettere fine a questa urgenza?
- Ad oggi 12 cani risultano affidati dal nostro Comune alla Mapia. Lo scorso anno ne risultavano 17. L’Amministrazione si accerta delle condizioni e del numero dei cani presenti nel canile? O si affida alle dichiarazioni dei gestori?

Il M5S tramite i suoi consiglieri regionali ha già presentato un’interrogazione all’Assessore alla Sanità sul Mapia.
I cani non sono mere “res” soggette alle regole del mercato e della concorrenza, ma esseri senzienti; il Comune di Rutigliano deve affidare i propri cani a strutture qualificate, gestite da associazioni animaliste che perseguano esclusivamente la cura, la salute ed il benessere degli animali!