25/07/2014
Lettera aperta sulle dichiarazione di Giampaolo
In seguito
alle accuse infondate ricevute dal signor Giampaolo, abbiamo inviato alle
testate giornalistiche locali la seguente lettera aperta:
Alla spettabile
redazione,
siamo dei
cittadini di Rutigliano che si riconoscono nelle idee, nei valori e soprattutto
nelle azioni del Movimento 5 Stelle, sia come movimento politico che si oppone
strenuamente ai privilegi, sia come soggetto politico che non ha paura di
lottare contro gli interessi di provincia, contro le botteghe locali che
sembrano sempre al riparo dalla lente d’ingrandimento dei media nazionali. In
questo abbiamo trovato forza e soddisfazione nelle quotidiane azioni di tanti
cittadini attivi sparsi su tutto il territorio nazionale.
Per questo e
per tanti altri motivi, le parole orribili del consigliere Giampaolo ci
sembrano una vergognosa dimostrazione del perché il Movimento 5 Stelle debba
riportare dignità e correttezza anche all’interno della massima assise
rutiglianese. Il signor Giampaolo ci accusa di essere “stato pagato da alcuni
imprenditori molto influenti per far confluire questi voti verso il sindaco di
Forza Italia”, di essere “un movimento sporco al livello locale perché si sono
fatti corrompere dagli imprenditori a favore dell’attuale sindaco. Sono
corrotti e collusi con il sistema politico.
Sono da
cacciare immediatamente” ed infine dice che “è bene che si conosca la sporcizia
morale di questi personaggi poco credibili. Chiederò l’eliminazione di una
delibera che secondo me puzza di mafia. Questa delibera prevede la
soddisfazione degli interessi di una azienda a discapito della comunità. Una
delibera fatta durante l’amministrazione ordinaria che prevedeva l’accordo con
il Movimento 5 Stelle”. E invece noi vogliamo raccontare quello che siamo:
cittadini semplici, umili operai del lungo processo di partecipazione attiva,
di trasparenza, di lotta alla corruzione, di semplificazione della politica.
Siamo stati accusati di aver venduto il nostro voto tramite un imprenditore
rutiglianese, che a detta del consigliere ha promesso il
"pacchetto-voti" al sindaco uscente.
Siccome non
abbiamo niente da temere, il consigliere comunale Giampaolo produca pure tutta
la documentazione di cui ha bisogno per supportare la sua accusa. Lo invitiamo,
anzi, a rendere pubblico il materiale di cui dispone per fare simili illazioni,
illustrando anche in un incontro pubblico le sue tesi e ad informare,se è il
caso, la magistratura. Magari saranno i cittadini di Rutigliano a decidere se è
più credibile un consigliere che cambia casacca una volta eletto in consiglio
comunale o un gruppo di cittadini che ha deciso di fare della trasparenza la
sua bandiera.
Vogliamo
ricordare a tutti i signori di Rutigliano e a Giampaolo che noi non ci siamo
mai permessi di millantare sui cittadini desiderosi di impegno e partecipazione
alla cosa pubblica. Siamo perplessi però sul futuro politico che ha scelto il
prode consigliere delle dodici liste civiche: dove sono finiti tutti quei simboli,
anche così evocativi? Come mai ha scelto proprio Realtà Italia, il cui
segretario nazionale pare sia stato recentemente indagato per bancarotta, in
relazione al fallimento di una società finanziaria?
La domanda
vera, però, è un’altra: che ne sarà dei suoi elettori, lasciati orfani dopo
appena un mese dalle votazioni, dato che si è dichiarato rappresentante solo di
se stesso? Questo è il nuovo che avanza? Intanto apprendiamo che “movimento
civico uniti per Rutigliano” che ha sostenuto la sua candidatura a sindaco, si
dissocia dalla sua decisione. Un suggerimento lo diamo noi. Prenda esempio dal
Movimento 5 Stelle.
Noi gestiamo
autonomamente le nostre risorse, i nostri eventi, i nostri banchetti. Siamo
liberi cittadini che praticano la tanto temuta “Democrazia partecipativa”.
Capiamo benissimo che tali notizie possano sconcertare l’esimio consigliere,
visto che ha sempre avuto la concezione che “dopo di lui, nessuno”. Ma almeno
la prossima volta cerchi di non emularci con simboli inutilmente simili a quelli
del Movimento 5 Stelle. Altrimenti, altro che Cavaliere, le daranno del Pirata.
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