domenica 27 luglio 2014

25/07/2014

Lettera aperta sulle dichiarazione di Giampaolo


In seguito alle accuse infondate ricevute dal signor Giampaolo, abbiamo inviato alle testate giornalistiche locali la seguente lettera aperta:

Alla spettabile redazione,
siamo dei cittadini di Rutigliano che si riconoscono nelle idee, nei valori e soprattutto nelle azioni del Movimento 5 Stelle, sia come movimento politico che si oppone strenuamente ai privilegi, sia come soggetto politico che non ha paura di lottare contro gli interessi di provincia, contro le botteghe locali che sembrano sempre al riparo dalla lente d’ingrandimento dei media nazionali. In questo abbiamo trovato forza e soddisfazione nelle quotidiane azioni di tanti cittadini attivi sparsi su tutto il territorio nazionale.
Per questo e per tanti altri motivi, le parole orribili del consigliere Giampaolo ci sembrano una vergognosa dimostrazione del perché il Movimento 5 Stelle debba riportare dignità e correttezza anche all’interno della massima assise rutiglianese. Il signor Giampaolo ci accusa di essere “stato pagato da alcuni imprenditori molto influenti per far confluire questi voti verso il sindaco di Forza Italia”, di essere “un movimento sporco al livello locale perché si sono fatti corrompere dagli imprenditori a favore dell’attuale sindaco. Sono corrotti e collusi con il sistema politico.
Sono da cacciare immediatamente” ed infine dice che “è bene che si conosca la sporcizia morale di questi personaggi poco credibili. Chiederò l’eliminazione di una delibera che secondo me puzza di mafia. Questa delibera prevede la soddisfazione degli interessi di una azienda a discapito della comunità. Una delibera fatta durante l’amministrazione ordinaria che prevedeva l’accordo con il Movimento 5 Stelle”. E invece noi vogliamo raccontare quello che siamo: cittadini semplici, umili operai del lungo processo di partecipazione attiva, di trasparenza, di lotta alla corruzione, di semplificazione della politica. Siamo stati accusati di aver venduto il nostro voto tramite un imprenditore rutiglianese, che a detta del consigliere ha promesso il "pacchetto-voti" al sindaco uscente.
Siccome non abbiamo niente da temere, il consigliere comunale Giampaolo produca pure tutta la documentazione di cui ha bisogno per supportare la sua accusa. Lo invitiamo, anzi, a rendere pubblico il materiale di cui dispone per fare simili illazioni, illustrando anche in un incontro pubblico le sue tesi e ad informare,se è il caso, la magistratura. Magari saranno i cittadini di Rutigliano a decidere se è più credibile un consigliere che cambia casacca una volta eletto in consiglio comunale o un gruppo di cittadini che ha deciso di fare della trasparenza la sua bandiera.
Vogliamo ricordare a tutti i signori di Rutigliano e a Giampaolo che noi non ci siamo mai permessi di millantare sui cittadini desiderosi di impegno e partecipazione alla cosa pubblica. Siamo perplessi però sul futuro politico che ha scelto il prode consigliere delle dodici liste civiche: dove sono finiti tutti quei simboli, anche così evocativi? Come mai ha scelto proprio Realtà Italia, il cui segretario nazionale pare sia stato recentemente indagato per bancarotta, in relazione al fallimento di una società finanziaria?
La domanda vera, però, è un’altra: che ne sarà dei suoi elettori, lasciati orfani dopo appena un mese dalle votazioni, dato che si è dichiarato rappresentante solo di se stesso? Questo è il nuovo che avanza? Intanto apprendiamo che “movimento civico uniti per Rutigliano” che ha sostenuto la sua candidatura a sindaco, si dissocia dalla sua decisione. Un suggerimento lo diamo noi. Prenda esempio dal Movimento 5 Stelle.
Noi gestiamo autonomamente le nostre risorse, i nostri eventi, i nostri banchetti. Siamo liberi cittadini che praticano la tanto temuta “Democrazia partecipativa”. Capiamo benissimo che tali notizie possano sconcertare l’esimio consigliere, visto che ha sempre avuto la concezione che “dopo di lui, nessuno”. Ma almeno la prossima volta cerchi di non emularci con simboli inutilmente simili a quelli del Movimento 5 Stelle. Altrimenti, altro che Cavaliere, le daranno del Pirata.


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