19/12/2014
L’amministrazione rinegozia…i cittadini comunque pagano…
Breve analisi della rinegoziazione dei prestiti della Cassa Depositi e Prestiti
Il 07 Novembre 2014 la Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. attraverso una circolare si è resa disponibile alla rinegoziazione dei finanziamenti concessi a Province e Comuni. In particolare gli Enti, con riferimento a ciascun nuovo prestito, hanno potuto scegliere la durata di 10, 15, 20, 25 o 30 anni.- Dei 94 mutui attivi (per un totale di 8,62 milioni di euro) l’amministrazione Romagno ha scelto di rinegoziarne 21, che insieme creavano un debito di 3,9 milioni di euro.
- Queste 21 passività sono state spalmate fino al 2044 (per altri trent’anni) portando così il debito complessivo da 3,9 a 7,5 milioni di euro.
Si tratta di
una manovra che porta benefici nel breve periodo ma che nel lungo periodo
comporta una maggiore spesa.
Quali sono i
benefici?
- Tramite la rinegoziazione il comune avrà a disposizione 105.000 euro al 31 dicembre, risparmiati sull’ultima rata del 2014.
Infatti,
così come stabilito nella circolare, per la rinegoziazione l’ultima rata
semestrale prima della rinegoziazione (quella di dicembre 2014) comprenderà
solo la quota interessi.
L’assessore
ha dichiarato che investiranno tale risparmio per la manutenzione straordinaria
delle strade.
- Nei prossimi anni per ogni semestre si risparmieranno circa 78.000 euro per un totale di 157.000 euro l’anno.
Tuttavia
l’amministrazione non ha ancora ben chiaro come destinare queste risorse per
gli anni futuri: è probabile che vadano ad aggiungersi agli stanziamenti per la
manutenzione stradale, come accaduto per il 2014, oppure che vengano
riutilizzati proprio per l’estinzione dei mutui.
Alcune
considerazioni:
- La rinegoziazione con tasso di interesse in aumento ha comportato per il bilancio dell’ente un aumento della spesa per interessi passivi, seppur diluito in trent’anni. Alla fine dei trent’anni, infatti, la somma spesa dal comune sarà di 7,5 milioni a fronte di un residuo iniziale di 3,9 milioni.
- Il tabulato in allegato alla delibera in questione non presenta alcuna informazione sulla data della loro originaria scadenza dei mutui rinegoziati. Può essere quindi che siano stati rinegoziati anche mutui con scadenza a breve.
- Si sono rinegoziati dei mutui che mediamente presentavano un tasso di interesse tra lo 0.3% e lo 0.6% inferiore al nuovo tasso rinegoziato. Questi mutui con ogni probabilità aumenteranno notevolmente la spesa dovuta alla rinegoziazione.
Quali
possibili soluzioni alternative potevano attuarsi?
- Si sarebbe potuto non ridiscutere i mutui che, a causa della rinegoziazione, adesso prevedono tassi di interesse superiori a quelli originari o, quantomeno, quelli con un tasso notevolmente superiore.
- Si sarebbero potuti estinguere anticipatamente alcuni dei mutui con un tasso di interesse più alto, utilizzando parte dell’avanzo di amministrazione. In questa maniera, a fronte di un esborso immediato, si sarebbe ottenuta una riduzione delle rate future e quindi una riduzione di spesa per i bilanci a venire.
A quanto
pare, però, l’Amministrazione comunale è troppo impegnata a raccogliere
consensi adesso per pianificare una Rutigliano migliore per il domani…