12/02/2016
Magel - Divella: una questione politica
Nel consiglio comunale del 15 Dicembre abbiamo visto venire allo scoperto tutti i legami tra imprenditori e fazioni politiche che guidano la politica rutiglianese.
Imprenditori che finanziano campagne elettorali, politici asserviti alle esigenze degli imprenditori. Ma quali sono gli interessi in gioco che determinano queste dinamiche?!?
La questione Magel – Divella è un chiaro esempio dell’interesse che un imprenditore locale possa avere nel poter contare sul proprio politico di fiducia. E il politico cosa ci guadagna da parte sua? Ovviamente i voti, portati dagli operai delle aziende coinvolte (in alcuni casi anche con metodi intimidatori), e il potere di poter gestire un sistema clientelare, che permette di decidere chi raccomandare per un determinato lavoro e chi no, tenendo in pugno il destino lavorativo dei cittadini, costretti a sostenere e votare quel politico nella speranza di ottenere un posto di lavoro o il rinnovo dello stesso.
E chi non ha santi in Paradiso?! Resta ai margini e subisce le conseguenze di una politica dettata da interessi di parte. Il caso Magel dimostra che a Rutigliano la politica viene svolta proprio secondo queste dinamiche.
Vogliamo adesso sottolineare le contraddizioni delle azioni politiche sul caso Magel dettate dal fatto che la Divella S.p.A. ha impugnato dinanzi al T.A.R Puglia di Bari l’atto con il quale “la Città Metropolitana di Bari ha autorizzato la Ditta Magel alle emissioni nell’atmosfera fuoriuscenti da un impianto di nuovo esercizio dell’attività di lavorazione di materie plastiche”:
- Un regolamento del 2001 viene aggiornato, guarda caso, il giorno prima di una Conferenza di Servizio - indetta dalla Città Metropolitana di Bari per il riesame dell’autorizzazione emessa per l’insediamento della Magel in via Adelfia. Se questo atto non è collegato al caso Magel, ma ad una necessità di aggiornamento in seguito a delle normative comunitarie così come dichiara il Sindaco Romagno, perché non è stato effettuato in tempi passati?
- E perché la Divella S.p.A. non ha impugnato dinanzi al TAR altri provvedimenti della Città Metropolitana che autorizzavano altre Ditte sulla medesima zona alle emissioni in atmosfera? Erano emissioni meno insalubri? Non erano impianti di nuova costruzione (cui fa riferimento l’art.13 del Regolamento)? Erano diversi i rapporti politici?
- La metodologia con cui il punto è arrivato in discussione all’odg conferma il collegamento con le esigenze della ditta Magel. La Giunta si riunisce di sabato (un giorno inusuale), tra l’altro in assenza dell’assessore all’Urbanistica, e nel giro di pochi giorni ratifica la rimozione del divieto, forzando le regole e la prassi dei lavori del Consiglio Comunale;
- La delibera di Giunta, inoltre, cita fra i suoi presupposti e, quindi, motiva le proprie scelte sulla scorta delle considerazioni esplicitate dall’Avvocato di parte (Magel) all’indomani dell’udienza camerale al TAR: la qualificazione della Divella S.p.a. come azienda insalubre e il riferimento all’applicazione del principio di libertà di stabilimento (art.31 c.2 del D.L. n.201 del 2011);
- E come mai non è stato chiesto il parere di un altro avvocato o quantomeno un parere “pro veritate” (che analizza i possibili scenari e le soluzioni nell’esclusivo interesse della verità, senza essere di parte) da parte dell’avvocato chiamato in causa per una questione così scottante?
- Durante il Consiglio Comunale vengo date due versioni differenti dalla maggioranza sulla necessità di approvare il punto all’odg in tempi così ristretti: il presidente del Consiglio Maggiorano afferma che l’urgenza è dettata dalla Conferenza di Servizi del giorno dopo; il Sindaco, invece, nega che il superamento dell’art.13 sia in relazione alla situazione della Magel, ricollegandolo ad una necessità di aggiornamento in generale;
- Di fronte ad un richiamo per un voto di coscienza su una decisione così delicata, i consiglieri di maggioranza (ad esclusione di Delliturri e dell’assente Troiani) seguono la linea dettata dalla Giunta. Per di più neanche uno di loro risponde agli interventi dell’opposizione, né interviene per la propria dichiarazione di voto, dimostrando una totale assenza di autonomia intellettuale ed una mancanza di contenuti e argomentazioni, quasi fossero marionette nelle mani del Sindaco Romagno;
- È legittimo, da parte dell’Amministrazione, modificare le regole in corso d’opera dopo che molti imprenditori hanno effettuato investimenti per le loro attività, sentendosi rassicurati dall’art.13 del regolamento che nel PIP di via Adelfia consente “l’insediamento di imprese produttive industriali, con esclusione di quelle che esercitano lavorazioni producenti gas, esalazioni insalubri o comunque pericolose (...)”?! ;
- Il Sindaco ha dichiarato che tale provvedimento rimette la valutazione della salubrità delle aziende, e quindi la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente, agli organi competenti. L’Amministrazione, anziché difendere il nostro territorio in prima persona, dimostra di non voler prendere posizione su eventuali questioni ambientali. La conferma l’abbiamo dalla mancata partecipazione alla Conferenza dei Servizi, presso la Città Metropolitana, sul caso Magel di Luglio 2015. Forse è stato ritenuto opportuno non presentarsi prima della modifica dell’art.13 per non bloccare l’insediamento dell’azienda in questione?!
- Perché la stessa attenzione e determinazione del consigliere Valentini per la difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini, messa a suo dire a repentaglio dall’eventuale insediamento della Magel, non è stata dimostrata in altre vicende come la gravissima situazione della Discarica Martucci o per l’uso indiscriminato di fitofarmaci nel nostro paese?!? Quest’improvviso scatto di ambientalismo ci lascia pensare che la preoccupazione del consigliere non sia la tutela dell’ambiente ma quella dell’azienda Divella S.p.a.;
- Il consorzio Ecoplast, composto dalle ditte Magel e Carton Pack, ha ottenuto un finanziamento con un progetto riguardante l’ampliamento delle attività delle due aziende. Il finanziamento per la Magel, che prevede appunto la costruzione di un’altra unità produttiva in via Adelfia, è dunque legato a quello della Carton Pack, azienda vicina all’amministrazione Romagno.
- Il superamento dell’art.13 del regolamento consentirà in futuro a qualsiasi tipo di azienda insalubre (nei limiti dei coefficienti stabiliti dalla legge ovviamente) di stabilirsi sulla parte in questione del nostro territorio.
Perché un imprenditore dovrebbe spendere fior di quattrini per finanziare la campagna elettorale di una fazione politica?!? State certi che, per fare tali investimenti, è sicuro di poterli in qualche modo recuperare.
Siamo stanchi di vedere imprenditori dettare le scelte della politica rutiglianese. Siamo stanchi di vedere amministrazioni prendere decisioni sulla base delle esigenze degli imprenditori.
Vogliamo una politica fatta di scelte giuste e nell’ottica dell’esclusivo bene della comunità!
Perché in questa guerra tra aziende, alimentata dalla complicità dei politici locali, non c’è un vincitore ma solo uno sconfitto: la comunità rutiglianese!
Aiutateci ad abbattere questo sistema, aiutateci a costruire una società meritocratica, dove tutti i cittadini abbiano uguali possibilità e quello che è un loro diritto non venga presentato come un favore!