09/02/2019
Un miraggio chiamato Palazzetto dello Sport
La programmazione, questa sconosciuta
Durante la campagna elettorale per le Amministrative del 2014, ancor prima di finire di spendere in malo modo i 700.000 € impegnati per il Parco Urbano di via Dante, Romagno promette di realizzare nella stessa area un Palazzetto dello Sport.
A quanto pare l’idea di cementificare una delle poche aree a verde del nostro paese è sempre stato un chiodo fisso per quest’Amministrazione. Ci riesce con il Palacultura, la cui fine è sotto gli occhi di tutti.
Così, successivamente, si decide di realizzare il Palazzetto in via Adelfia, alle spalle della tensostruttura.
Perché era necessario il parere dell’Autorità di Bacino?
Quando si interviene su un’area a rischio idrogeologico le legge prevede l’obbligo di richiedere parere all’Autorità di Bacino, un ente che, tra le sue finalità , ha quelle di difesa del suolo, gestione del patrimonio idrico e tutela degli aspetti ambientali ad essi connessi.
Il progetto del Palazzetto dello Sport prevedeva che la struttura sorgesse in un'area sita in prossimità di un corso d'acqua episodico (un’asta fluviale). A tal riguardo la legge è chiara e dispone che, senza studi idraulici specifici, debba essere osservata una zona di rispetto di almeno 75 metri dall'asta fluviale, nonché di una ulteriore distanza di 75 metri come fascia di protezione.
In casi come questo, il progetto deve essere necessariamente sottoposto al parere vincolante dell'Autorità di Bacino.
Come si è comportato, invece, il nostro Comune?
Il 14 dicembre 2017 il Comune affida l'incarico di redigere il progetto di fattibilità tecnica ed economica all'Arch. Michele Castiglione Minischetti.
A distanza di un giorno (!!), il 15 Dicembre 2017, il progetto viene protocollato dal professionista incaricato, al quale viene riconosciuto un compenso pari ad € 4.500,00.
Il giorno stesso il RUP (responsabile unico del procedimento), Ing. Carlo Ottomano, approva il progetto "ritenendolo rispondente alle aspettative di questa amministrazione e, quindi, meritevole di approvazione".
La storia si ripete un anno dopo, quando, nell’arco di un giorno, il medesimo architetto riceve incarico di redazione del progetto esecutivo-definitivo (17/01/2018) per un ulteriore compenso di 14.252 €, lo trasmette al Comune (18/01/2018) ed il progetto ottiene l’approvazione del RUP.
In tutto ciò, la relazione geologica (del 17/01/2018), che sollevava le criticità relative alla zona interessata, viene completamente ignorata, anche per tutto l’anno seguente!
Solo il 20 Dicembre 2018, infatti, la Giunta approva il progetto definitivo.
Il nostro accesso agli atti e la revoca in autotutela
Mentre il RUP dà avvio al procedimento di gara, esaminando atti e documenti relativi al progetto (pubblicati online il 28/12/2018), ci accorgiamo che, nonostante le indicazioni della relazione geologica, non vi è traccia del parere dell’Autorità di Bacino.
Domenica 3 febbraio il nostro candidato sindaco, Beppe Palmino, annuncia in piazza di aver presentato richiesta di accesso agli atti al Comune di Rutigliano per conoscere il parere dell'AdB, non allegato agli atti del progetto.
Martedì 5 febbraio, il RUP revoca in via di autotutela il procedimento di gara pubblica poiché "l'intervento di cui trattasi insiste in prossimità di un corso d'acqua episodico il cui progetto deve essere sottoposto al parere vincolante dell'Autorità di Bacino".
Ci avevamo visto bene!
Cosa abbiamo evitato?
Non escludiamo che i lavori per il Palazzetto possano essere affidati in futuro, previa attuazione delle disposizioni che arriveranno tramite il parere che rilascerà l'Autorità di Bacino. Bisognerà capire tempi e costi dell'operazione per mettere in sicurezza l'eventuale realizzazione della struttura in quella precisa area.
Un fatto è certo: se non avessimo sollevato questa carenza di non poco conto, oggi avremmo coltivato la speranza di realizzare il fantomatico Palazzetto dello Sport in una zona a rischio idrogeologico!
Capite bene che, senza studi che valutino la condizione reale, l'intervento è, quantomeno, altamente sconsigliato.
Inoltre, se un parere negativo dell’Autorità di Bacino fosse sopraggiunto a lavori iniziati, si sarebbe potuto configurare un grave danno economico per la comunità . Insomma una nuova cattedrale nel deserto, proprio come il Palacultura!
Approssimazione e superficialità : un marchio di fabbrica di questa Amministrazione
Restiamo esterrefatti nell'apprendere che il progettista ed il RUP non abbiano considerato minimamente la relazione tecnica né quella geologica.
Entrambe queste osservazioni presuppongono la presenza in quell'area, se non di una lama, almeno di impluvio. Tra l'altro, è sufficiente consultare le carte idro-geomorfologiche della Regione per accorgersene.
Se si aggiunge che queste carte sono state allegate alla relazione geologica, e che, come sollevato da Rutiglianoonline in un articolo dell’8 Febbraio, la zona sembrerebbe essere di interesse archeologico, riteniamo che l’operato tecnico si possa commentare da solo.
Il dubbio è che la fretta e le pressioni politiche per presentare come compiuto, nell’imminente campagna elettorale, uno dei cavalli di battaglia dell’Amministrazione Romagno, abbiano fatto la loro parte.
Rutigliano deve avere il suo contenitore sportivo. Lo vogliamo tutti noi! Ma questo deve avvenire nel rispetto della legge che garantisce la sicurezza dei cittadini.
Basta con l'illegalità , con la superficialità , con l'approssimazione. Qui, ogni giorno, sono in gioco gli interessi della nostra comunità !