martedì 18 novembre 2014

18/11/2014

Altro che buona scuola…


In occasione dell'evento PD #labuonascuola abbiamo ritenuto doveroso fare un pò di informazione...
Le scuole italiane stanno bocciando #labuonascuola, un documento fasullo che nasconde le solite politiche di tagli e risparmi. 
In legge di stabilità si certificano le vere intenzioni del governo. Tagli, tagli e ancora tagli. Alla scuola pubblica, all'università e alla ricerca, tagli per quasi un miliardo e mezzo. E per la “Buona Scuola” si fa solo un delega in bianco di un miliardo che basteranno quasi esclusivamente per le assunzioni di una parte dei precari mantenendo tanti precari storici fuori dalla scuola. Renzi incassa ma indica molto bene i tagli che il comparto subisce da subito e che metteranno a serio rischio il buon funzionamento di scuole, università e centri di ricerca gettando l'Italia ancora più nei bassifondi delle classifiche in quanto a spesa per istruzione e ricerca (8,8% contro il 13% della media europea di spesa pubblica per l'istruzione).
  • tagli al personale amministrativo per le scuole (2020 posti);
  • tagli di 180 milioni alle già esigue casse delle scuole;
  • tagli alla ricerca per 120 milioni, 200 milioni tagliati all'università;
  • stipendi dei docenti, già i più bassi d'Europa, saranno sempre più da fame a causa del blocco dei rinnovi e degli scatti (circa 350 milioni in meno al comparto) mentre la riforma paventata da Renzi ridurrà ulteriormente tutte le retribuzioni dei docenti di svariate migliaia di euro;
  • l'unica voce che resta stabile è quella delle scuole private, che non vengono di fatto toccate dai continui tagli vedendosi assicurate i quasi 500 milioni di finanziamenti anche per il 2015.

    Se da un lato l'art.3 della Legge di Stabilità 2015 stanzia un miliardo di euro per il fondo "La buona scuola", dall'altro, nell'art.28, ci sono una numerosa serie di tagli al Ministero, portando ad un saldo addirittura negativo.
    Si investono soldi nella scuola prendendoli da dove?Dalla scuola!
Basta con i soliti slogan e le passerelle da campagna elettorale (il termine di consegna delle proposte per la buona scuola è scaduto il 15 novembre!).
Invitiamo i rappresentanti del PD a recarsi a Rivoli (TO), dove nel 2008 un ragazzo ha perso la vita  a causa del crollo del soffitto del suo liceo, e sentire cosa pensano genitori e insegnanti delle loro ennesime promesse sulla  scuola!
Anche se in Piemonte non ci sono le elezioni regionali fate questo sforzo!

Tutti gli insegnanti saranno messi in competizione fra di loro. Alcuni dovranno prevalere ed altri dovranno necessariamente soccombere e ciascuno avrà necessità di farsi apprezzare, più degli altri, dal dirigente scolastico e dai collaboratori di questi.
Questo nuovo sistema stimolerà il servilismo ed il conformismo, favorirà la gestione burocratica ed autoritaria del corpo insegnante e finirà, inevitabilmente per incidere anche sulla libertà d’insegnamento, che sarà condizionata dalle aspettative di carriera.
#AttivaScuola
Il M5S va in direzione opposta e presenta centinaia di emendamenti per bloccare questa ennesima mannaia che si abbatterà sul mondo dell'istruzione pubblica e sulla ricerca, trovando risorse economiche e idee per invertire realmente la tendenza e tornare a investire nel principale settore che può riattivare l'Italia. Presto verrà lanciato il documento #AttivaScuola e una VERA e REALE consultazione in rete e sui territori.
Intanto il M5S ha già ottenuto:
  • prodotti a km zero e bio nelle mense scolastiche;
  • risorse per trasporto gratuito disabili a scuola;
  • libri di testo digitali e autoprodotti dalla scuole;
  • destinazione 8x1000 all’edilizia scolastica;
  • lingua inglese nella scuola dell’infanzia;
  • finanziamenti per le residenze universitarie;
  • proposta di legge per assunzione di tutti i docenti precari in 5 anni.
La scuola italiana ha bisogno di una riforma vera e non di spot, annunci e "libricini".

1 commento:

  1. Aggiungerei anche l'utilizzo dell'open source e del free sofware mediante:

    il coinvolgimento degli studenti delle università nello sviluppo degli applicativi software distribuiti in licenza libera da usare a scuola, per mezzo di stage formativi pre-laurea o sessioni pratiche incluse nei corsi;

    la pubblicazione di un catalogo di applicativi liberi certificati dal Ministero per l'Istruzione che serva da riferimento e guida per i docenti delle scuole di ogni grado;

    l'utilizzo di documenti in formato strettamente aperto per i rapporti tra Ministero per l'Istruzione - e suoi collaboratori - e le scuole, che non discrimini o metta in difficoltà gli istituti che hanno adottato piattaforme libere;

    l'inclusione del requisito di compatibilità coi sistemi operativi liberi, e meglio ancora sull'assenza di licenze di software proprietario preinstallato, nei bandi destinati all'acquisto di nuovo hardware e di nuovo software per i laboratori informatici e le segreterie didattiche.

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