mercoledì 20 gennaio 2016

20/01/2016

TRA ACCORPARE E SCORPORARE C’ È DI MEZZO…

In questi giorni imperversa la diatriba sul destino dei due istituti scolastici di secondo grado presenti a Rutigliano e, su tale argomento, riteniamo opportuno fare un po’ di chiarezza.
A differenza di alcuni esponenti politici locali, non siamo in cerca di gloria o gratificazioni né abbiamo intenzione di assumere posizioni dettate da interessi politici e campanilismi.
Vogliamo però rendere partecipi i cittadini di quelle che sono le dinamiche che, in questi giorni, stanno determinando le scelte nel mondo della scuola.
Sono tante le contraddizioni alle quali stiamo assistendo. Contraddizioni dettate da un sistema che, ancora una volta, vede i politici indirizzare delle decisioni che dovrebbero essere prese secondo dei criteri oggettivi prestabiliti (le linee guida regionali approvate ad Ottobre 2015). 
Si parla tanto del “bene della comunità e della sua crescita culturale”, ma in realtà gli unici interessi in gioco sono quelli dei politici (pronti a sollevarsi salvatori della patria e ad appuntarsi medaglie sul petto) e dei dirigenti scolastici (preoccupati di dover perdere poltrona e potere).
Ci si dovrebbe preoccupare, invece, di avere delle scuole che funzionino al meglio e che siano di qualità.
Il piano di dimensionamento della rete scolastica varato dal Consiglio della Città Metropolitana di Bari, anziché mirare ad assicurare agli studenti e alle famiglie la qualità e l’efficienza del servizio scolastico, sottostà alle logiche di partito e agli interessi campanilistici dei componenti del Consiglio stesso che hanno stravolto l’iniziale piano del dimensionamento scolastico.
I FATTI
Tutto parte dalla richiesta del sindaco di Polignano a Mare, Domenico Vitto (giunta di centro-sinistra), che, pur di dare l’autonomia amministrativa all’alberghiero del suo paese (attualmente sede staccata), propone di separarlo dall’alberghiero di Castellana per accorparlo con un istituto professionale di Conversano (il “De Lilla”). Eppure secondo le linee guida regionali “l’unificazione delle istituzioni del secondo ciclo dovrà avvenire prioritariamente tra istituti della medesima tipologia”.
Questo avviene in accordo (politico) con Conversano: sempre con lo stesso emendamento, infatti, il Liceo Classico “D.Morea” di Conversano, prima aggregato con il professionale “De Lilla” di Conversano, viene associato al Liceo Scientifico “S.Simone” di Conversano. In questo caso le linee guida vengono rispettate (favorire poli formativi omogenei) ma a discapito del Liceo Scientifico di Rutigliano che, mantenendo l’autonomia, avrebbe dovuto creare un polo omogeneo proprio con il Liceo Scientifico “S. Simone” di Conversano.
Ed è a questo punto che i due consiglieri metropolitani di Rutigliano, Giuseppe Valenzano e Roberto Romagno, presentano a loro volta un emendamento che propone di scorporare nuovamente l’Istituto Tecnico Economico Commerciale “Pertini-Montale” di Turi-Rutigliano, aggregando l’ITET “E.Montale” di Rutigliano al Liceo Scientifico “I. Alpi” di Rutigliano e l’ITES “S.Pertini” di Turi all’industriale “L. Dell’Erba” di Castellana Grotte.
La discussione passa adesso in sede regionale, dove la Giunta guidata da Emiliano deve approvare il Piano di riordino regionale delle rete scolastica.
ALCUNE CONSIDERAZIONI
Ci chiediamo come mai l’emendamento presentato dai consiglieri metropolitani rutiglianesi non sia stato prima discusso con le due scuole interessate. Sarebbe stato opportuno che i nostri consiglieri anziché dividere in due fazioni la comunità rutiglianese, avessero cercato di mediare tra le due realtà nel tentativo di trovare una soluzione accettata da tutti e non far trovare la comunità di fronte ad un fatto compiuto ed imposto dall’alto.
Un atteggiamento in linea con le azioni del Consiglio della  Città Metropolitana, i cui emendamenti risultano solo frutto di scelte campanilistiche-clientelari  che non hanno tenuto in alcuna considerazione né tantomeno sentito le ragioni delle scuole, degli studenti e delle comunità. 
Secondo le linee guida regionali, invece, le proposte di dimensionamento della rete scolastica predisposte dalle Province/Città Metropolitana dovrebbero essere “il risultato di un’azione sinergica tra istituzioni scolastiche e territoriali”; “le operazioni di dimensionamento devono essere predisposte dalle Province/Città Metropolitana e dai Comuni tramite un ampio, trasparente ed efficace percorso di concertazione con le istituzioni scolastiche e la Direzione Scolastica Regionale, gli Uffici Scolastici Provinciali, le Organizzazioni Sindacali”; le operazioni di dimensionamento devono “tradursi in proposte di organizzazione della rete scolastica ampiamente condivise e frutto di un’attenta valutazione”.
La posizione presa dal Sindaco di Rutigliano Roberto Romagno, inoltre, è in netto contrasto anche con quanto deliberato da lui stesso e dalla sua giunta con delibera del Novembre 2015, nella quale si decideva di “confermare l’attuale assetto ordinamentale dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale ‘Pertini-Montale’ in ciascuna delle proprie sedi di Turi e di Rutigliano”  e di istituire il polo liceale “Ilaria Alpi-Sante Simone”, con rispettivi edifici in Rutigliano e Conversano. La delibera teneva conto anche delle delibere del Collegio Docenti e del Consiglio d’Istituto delle due scuole che si dichiaravano favorevoli al piano. Tali deliberazioni non sono mai state modificate.
Alla luce di tutto ciò, non possiamo che ritrovarci d’accordo con l’interrogazione presentata dai consiglieri regionali del M5S in Regione, con la quale è stata richiesta un’audizione urgente di tutte le parti in causa (dirigente scolastico, rappresentante dei genitori, rappresentante degli studenti degli istituti “Pertini-Montale” di Turi-Rutigliano, “I. Alpi” di Rutigliano e ITI “Dellerba” di Castellana Grotta) ed un rinvio della decisione della Giunta, in modo tale da poter ascoltare tutte le comunità interessate e le ragioni di chi è pro e di chi è contro l'accorpamento.
Infine vorremmo chiedere a tutti coloro che nell’ultima campagna elettorale per le elezioni regionali sottoscrivevano l’importanza di avere un proprio compaesano nelle istituzioni: è possibile che negli ultimi 15 anni nessuno sia riuscito a portare avanti una proposta per l’edificazione di un nuovo plesso scolastico per i nostri ragazzi che frequentano un supermercato trasformato in liceo?!?
Eppure quella struttura costa alle casse provinciali ben 200.000 euro l’anno ed i ragazzi non hanno nemmeno un’aula dove fare assemblea! Eppure nel corso degli anni Rutigliano è stata rappresentata in Provincia sia in Consiglio che Giunta, persino con un Vice Presidente… 
In tutto ciò chi ha dato mandato a questo Consiglio metropolitano di prendere decisioni per la comunità?!? Di certo non i cittadini… E soprattutto, le Province non erano state abolite?!?


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