giovedì 18 maggio 2017

15/05/2017

Dopo le braccia, anche gli alberi...

In un’intervista rilasciata alla testa giornalistica locale Rutiglianoonline, subito dopo la caduta di un pino in via Mola nel Novembre 2014, l’Assessore all’Ambiente Giuseppe Valenzano affermava la volontà di intraprendere un percorso volto garantire la sicurezza delle alberature presenti sul territorio rutiglianese. Il suo Assessorato, diceva, “vuole portare avanti un percorso che punta all’attenzione all’ambiente, alla vivibilità e alla salubrità dell’ambiente”.
Il dott. Cacucci, presentato in qualità di supporto tecnico al Comune di Rutigliano per la manutenzione del verde, dichiarava che “…il comune di Rutigliano si sta occupando di monitorare la stabilità e la messa in sicurezza delle alberature”.
Da quell’intervista ad oggi, abbiamo assistito alla caduta di altri due pini in via Fiume, rispettivamente il 6 Marzo 2015 e l’11 Maggio 2017, e non ci sembra che siano state intraprese azioni volte ad agire sulle criticità presenti tra le alberature del nostro paese.
Eppure nell'elenco prezzi del contratto con la ditta Calisi, cui è stata affidata la manutenzione del verde pubblico, è previsto il servizio di “Analisi di stabilità con la tecnica V.T.A. (Visual TreeAssessment)” tramite il quale è possibile individuare gli alberi che presentano un elevato grado di pericolosità che vanno di conseguenza abbattuti (classe D), nonché le alberature che manifestano segni, sintomi o difetti gravi e necessitano perciò di interventi colturali, finalizzati alla riduzione del livello di pericolosità (classe C).
È necessario intervenire al più presto sulle alberature del nostro paese per salvaguardare la sicurezza dei cittadini e garantire una crescita adeguata agli alberi più giovani, evitando futuri abbattimenti.
Pertanto abbiamo chiesto:
- quali iniziative siano state intraprese per monitorare e/o mettere in sicurezza le alberature presenti sul nostro territorio;
- di ricevere la documentazione relativa ad eventuali iniziative di monitoraggio delle alberature;
- di effettuare, qualora non sia stata fatta, Analisi di stabilità con la tecnica V.T.A. sull’alberatura presente sul territorio di Rutigliano o quantomeno per le zone che presentano maggiori criticità;
- di provvedere all’abbattimento e/o ad intraprendere interventi specifici di manutenzione per quegli alberi che presentano situazioni di criticità;
- sulla base di quale diagnosi, successivamente alla caduta di un pino in data 11 Maggio 2017, siano stati abbattuti altri alberi in Pineta.

Quanti altri alberi dovranno cadere prima che quest’Amministrazione intervenga con delle serie azioni di monitoraggio e manutenzione delle alberature?!?

venerdì 5 maggio 2017

05/05/2017

Ex-mercato coperto: abbattere o riqualificare?

 Tanto decidono loro!

Durante l’incontro tenuto dall’Amministrazione il 30 Marzo 2017 per illustrare il progetto di riqualificazione di Piazza Manzoni (presentato nell’ambito del bando della Città Metropolitana “Periferie aperte”), si sarebbe dovuto discutere con la cittadinanza della possibilità di abbattere l’ex Mercato coperto per creare una nuova prospettiva all’intera area.
In realtà abbiamo assistito ad un discorso molto generico del Sindaco, il quale ha parlato di una parziale inagibilità dell’ex Mercato Coperto, dovuta addirittura ad un “evento fessurativo” causato da un evento sismico del 2002, per la quale si renderebbe necessario l’abbattimento della struttura
Eppure nel primo progetto di partecipazione al bando indetto dalla Città Metropolitana, risalente al Luglio 2016 – ma anche da una deliberazione del novembre 2015 -, si prevedeva la riqualificazione dell’intera zona di Piazza Manzoni, compreso l’ex Mercato Coperto. Il progetto successivo (Agosto 2016), invece, si limitava alla riqualificazione di P.zza Manzoni e delle aree circostanti, rinviando ad una fase successiva la riqualificazione e rifunzionalizzazione della struttura dell’ex Mercato coperto.
Le dichiarazioni del Sindaco sulla necessità di abbattere la struttura contraddicono quindi gli atti deliberati dalla sua Giunta, relativi ai progetti di riqualificazione.
Abbiamo chiesto pertanto una copia della documentazione tecnica attestante la citata “parziale inagibilità” dell’ex Mercato Coperto, per capire se stiamo andando incontro ad un ennesimo spreco di soldi pubblici o se l’abbattimento della struttura è davvero inevitabile.

Il Responsabile dell’Area Urbanistica del Comune ci ha risposto inviandoci una ordinanza di sgombero (risalente al 2002) degli uffici della sezione distaccata del Tribunale a seguito di un sopralluogo dell’ufficio tecnico, cui avrebbero dovuto seguire con urgenza dei saggi tecnici, a quanto pare, mai effettuati. Ma se la situazione era così grave (in realtà sebbene nel rapporto del responsabile tecnico si parli di quadro fessurativo in evoluzione, nello stesso viene escluso il pericolo di crollo immediato e si sollecitano interventi di consolidamento), perché questa struttura è stata messa nel dimenticatoio per 15 anni? E perché negli ultimi due anni è stata prevista la sua riqualificazione in due distinte deliberazioni?
Ad ogni modo, ancora una volta appare evidente la mancanza di chiarezza e programmazione di questa Amministrazione che, alla fine,  ha ricondotto la scelta di abbattere il mercato coperto alla volontà dei cittadini: nella premessa della  Delibera n. 40 del 21/04/2017, la Giunta Comunale  “condivide la proposta emersa nel corso dell’incontro circa la demolizione dell’attuale mercato coperto a fronte di una migliore soluzione progettuale nell’ambito del progetto di “riqualificazione di Piazza Manzoni e delle aree circostanti”  in quanto “ nel corso dell’incontro, tenutosi il giovedì 30 marzo 2017, promosso dall’Amministrazione Comune ed aperto a tutti i cittadini interessati a fornire un proprio contributo in merito al progetto per la “riqualificazione di Piazza Manzoni e delle aree circostanti " è emersa la volontà di demolire l’attuale mercato coperto in evidente stato di degrado tale da pregiudicare una valida riqualificazione dell’intera Piazza Manzoni, oggi oggetto d’intervento” .
La Giunta Romagno, quindi, ha messo in bocca ai cittadini, quella che in realtà è stata una sua scelta ben precisa: abbattere il mercato coperto.
Forse qualcuno dovrebbe spiegare a questa Amministrazione come si attuino dei veri percorsi partecipativi! 
Già da Gennaio gli Amministratori erano a conoscenza dell’avvenuta aggiudicazione del finanziamento e, sin da allora, avrebbero potuto avviare un confronto costruttivo con i cittadini.
Come sempre, invece, si è preferito scegliere la via più semplice: far finta di far scegliere ai cittadini per giustificare l’ennesima corsa al finanziamento senza alcuna programmazione. 

Non siamo in grado di comprendere se la strada intrapresa dall’Amministrazione Comunale sia la più opportuna o meno. Per poter decidere scientemente occorre, infatti, conoscere esattamente la situazione in cui si trova il mercato coperto, i costi dell’abbattimento e di quanto si vorrà costruire in suo luogo, il costo che si sarebbe dovuto sopportare per una riqualificazione e quale avrebbe potuto essere la destinazione di tale immobile recuperato. Insomma qualsiasi decisione relativa ad un intervento così importante avrebbe dovuto essere verificata all’interno del tessuto urbanistico circostante per cominciare a ragionare in una ottica di visione più ampia degli effetti prodotti da un intervento.
Stay tuned

Leggi la nostra richiesta: Richiesta-Mercato-Coperto

lunedì 3 aprile 2017

03/04/2017

PER LA RIAPERTURA DEFINITIVA DEL MUSEO SERVE UN PIANO DI GESTIONE ED UN’AMMINISTRAZIONE IN GRADO DI REALIZZARLO!

A seguito dell’apertura in pompa magna del Museo Archeologico con la mostra denominata “Restituzioni” ed al nostro comunicato “Tutti in bella mostra”, abbiamo ritenuto opportuno richiedere informazioni alla Soprintendenza Archeologica sui motivi che, al momento, non permettono l’apertura definitiva del museo.
La Soprintendenza ha risposto con una nota completa e dettagliata, nella quale sostanzialmente viene confermato quanto esposto dal nostro comunicato del 26 Gennaio 2017
Nello specifico viene chiarito quanto segue:
la mostra denominata “Restituzioni” è la riproposizione di fatto di “una mostra già presentata nel 2006 a cura della prof. Lia D’Amato, che esponeva le collezioni archeologiche consegnate da famiglie locali al Museo”;
la citata mostra “Restituzioni”, presentata con grandi autocelebrazioni da parte degli esponenti politici locali, “risulta di interesse limitato se paragonata alle potenzialità dell'archeologia del rutiglianese che sarebbe pienamente valorizzata dalla realizzazione del piano espositivo depositato tempo addietro dalla Soprintendenza presso il Comune e di cui si auspica la realizzazione”;
la Soprintendenza ha in più occasioni sottolineato “la necessità di definire formalmente i criteri di gestione del Museo con il richiamo anche alla necessità di impegni finanziari costanti per garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti e delle strutture allestitive non ricevendo significativi riscontri dalle diverse giunte comunali succedutesi nel tempo”;
non si è ancora giunti a determinazioni risolutive da parte del Comune in merito “all’imprescindibile tema della gestione del Museo da affidare, anche considerando ipotesi di esternalizzazione del servizio, a personale qualificato, requisito anche questo determinante alla luce delle disposizioni ministeriali in materia di trasferimento di beni archeologici demaniali presso sedi di enti locali”.

Dalla risposta della Soprintendenza emerge quindi la necessità di realizzare un piano di gestione del Museo ed affidarne la gestione a personale qualificato

Appare chiaro che l’attuale Amministrazione non abbia minimamente risolto il problema dell’apertura definitiva del Museo archeologico.
Pertanto abbiamo richiesto:
copia del piano espositivo e delle eventuali disposizioni attuative al piano stesso nonché alle disposizioni ministeriali in materia di trasferimento di beni archeologici demaniali presso sedi di enti locali.;
di dare prosieguo alle determinazioni necessarie all’affidamento definitivo del soggetto gestore del Museo Archeologico secondo le richiamate disposizioni della Soprintendenza e mediante attuazione del piano espositivo.

Abbiamo segnalato infine che, come affermato nella nota della Soprintendenza, i beni archeologici non potranno essere trasferiti al Museo Grazia e Pietro Di Donna sino a quando non saranno rispettate le disposizioni ministeriali in materia di trasferimento di beni archeologici demaniali presso sedi di enti locali.

Ancora una volta gli annunci e le celebrazioni di alcuni esponenti delle forze politiche di maggioranza, si sono rivelati l’ennesimo fumo negli occhi dei cittadini da parte di un’Amministrazione incapace di valorizzare seriamente e definitivamente il patrimonio culturale di Rutigliano!

giovedì 30 marzo 2017

29/03/2017
LE NOSTRE PROPOSTE PER CONTRASTARE L'ABBANDONO DEI RIFIUTI!
Il problema dell’abbandono dei rifiuti, sia nelle zone urbane che in quelle extra urbane, è diventato ormai una delle criticità più sentite dai cittadini di Rutigliano.
Abbiamo proposto una serie di iniziative che potrebbero costituire un approccio organico al problema dell’abbandono dei rifiuti.

1) RACCOLTA DEI RIFIUTI
Controllo della effettiva esecuzione di tutte le clausole inserite nel contratto con Gassi (ad esempio pulizia mensile del canale alluvionale, rifornimento sacchetti per deiezioni canine, pulizia mensile cestini gettacarte, sostituzione dei sacchetti dei cestini con cadenza giornaliera, pulizia giornaliera delle strade, pulizia e cancellazione scritte murarie segnalate da amministrazione, lavaggio e disinfezione punti critici con cadenza settimanale, distribuzione sacchetti per la carta);
Forme di incentivo alla raccolta differenziata da parte dei cittadini;
Sviluppare politiche volte ad incentivare il compostaggio domestico da parte dei cittadini rutiglianesi, nonché valutare la possibilità di praticare il compostaggio in loco. 

2) ATTIVITÀ DI EDUCAZIONE ALLA CIVILTÀ
Stimolo alla effettiva differenziazione con campagne di informazione e sensibilizzazione mirate agli anziani, alle casalinghe, agli scolari, magari promosse da associazioni presenti sul territorio (Scout, Masci,...);
Riattivazione del progetto “Mini Vigili” per stimolare e responsabilizzare i giovani cittadini al rispetto della legalità e del proprio territorio.

3) VIGILANZA SUL RISPETTO DELLE NORME DI RACCOLTA
Utilizzo EFFETTIVO della video sorveglianza nonché immediata approvazione di un Regolamento per la disciplina della videosorveglianza che definisca il trattamento dei dati personali, effettuato mediante l'attivazione di un impianto di videosorveglianza nel territorio comunale, gestito ed utilizzato dal Corpo di polizia locale;
Controlli in loco per le strade cittadine e rurali da effettuarsi attivando, attraverso l’Ufficio di Piano e sfruttando le risorse del RED, dei tirocini di inclusione sia a titolarità comunale che della ditta Gassi;
Controllo delle zone frequentate dai ragazzi di sera (stazione, muretti, ex-mercato coperto, ecc.);
Adozione di convenzioni (dopo aver espletato un regolare bando) con associazioni preposte (es. Anpana, ecc.) per garantire un maggior controllo sul territorio;
Verifica e controllo a campione fra nuclei familiari presenti in uno stabile e rifiuti conferiti settimanalmente anche per individuare nuclei residenti in abitazioni che non dispongono di regolare contratto di affitto o nuclei non censiti (anche questa attività potrebbe essere effettuata utilizzando i tirocini di inclusione).

4) ELEVAZIONE DI SANZIONI PER L’ABBANDONO DEI RIFIUTI che tengano conto del luogo in cui si abbandona e del materiale abbandonato; attraverso questi introiti potrebbero finanziarsi azioni finalizzate al recupero e allo smaltimento dei rifiuti abbandonati, con particolare riferimento ai rifiuti speciali.
Si potrebbero individuare le seguenti categorie con relative sanzioni diversificate:
- mancata raccolta delle deiezioni canine;
- cittadini che lasciano buste con vetro accanto alla campana preposta piuttosto che inserire il contenuto all’interno del contenitore;
- indifferenziato conferito nella campana, ai suoi piedi o nei pressi dei raccoglitori di indumenti;
- abbandono di buste contenenti indifferenziato in campagna o in zone del paese non preposte (sanzione di almeno 300 €).

5) MIGLIORARE IL DECORO URBANO
Attivazione della APP DECORO URBANO per rendere tutti i cittadini parte attiva;
Adozione e controllo di piazzette e piccoli spazi verdi da parte di Associazioni e gruppi di cittadini attivi (dopo aver realizzato un apposito regolamento);
Igienizzazione e pulizia, costante e frequente, delle campane del vetro in modo tale da disincentivare l’abbandono all’esterno di buste contenenti il giusto materiale da conferire;
Installazione di appositi POSACENERE negli spazi pubblici del nostro paese.

6) COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI ATTRAVERSO LA ISTITUZIONE DELLE CONSULTE CONSILIARI (ed in particolare la Consulta dell’assetto del territorio, tutela dell’ambiente e valorizzazione dei beni culturali e quella della igiene pubblica e della sanità dei cittadini) e, quindi, approvazione immediata di un Regolamento per la loro costituzione.

Leggi la nostra richiesta: Proposte-per-contrastare-abbandono-rifiuti

lunedì 20 marzo 2017

17/03/2017

Giostrina in Pineta riparata!

Quest'esperienza è la prova che il fiato sul collo agli amministratori della cosa pubblica è il primo passo indispensabile per diventare cittadini attivi e rimettere la politica alla sua vera essenza, ovvero la partecipazione ed il servizio verso la comunità.
Non smettiamo di segnalare, di controllare e prenderci cura del nostro paese.
Diventiamo tutti "sindaci" del nostro metro quadro!

17/03/2017

VERSO UN'AREA DI SGAMBAMENTO...

Dopo aver sottoposto ai cittadini un questionario per capirne esigenze e abitudini, esserci interfacciati con amministratori e funzionari, aver proposto aree verdi da destinare agli amici a 4 zampe, vogliamo continuare a dare il nostro contributo per la realizzazione di un'area di sgambamento per cani.

Abbiamo perciò richiesto all'Amministrazione di indicarci 2 o 3 aree verdi disponibili ed idonee per essere destinate a tale scopo.

Vorremmo poi procedere ad un sondaggio fra i cittadini affinché siano essi stessi a scegliere, fra quelle individuate dall’Amministrazione, l’area su cui far sorgere la zona di sgambamento; in modo tale da giungere ad una soluzione partecipata e condivisa da tutti!

Leggi la nostra richiesta: Richiesta-Aree-per-Sgambamento

lunedì 6 febbraio 2017

06/02/2017

Lettera aperta sulla gara d’appalto per il servizio rifiuti dell’ARO BA7


Signor Sindaco, Signor Presidente del Consiglio, Consiglieri tutti,

l’appalto del servizio unitario di spazzamento, raccolta e trasporti dei rifiuti solidi urbani per i 6 Comuni dell’ARO BA/7 “Entroterra Pianura”, con i suoi 117 milioni di euro a base di gara per 9 anni ed un Piano industriale con costi esorbitanti, inevitabilmente si rifletterà in un maggior prelievo dalle tasche dei cittadini e, almeno per i cittadini di Rutigliano, in una diminuzione dei servizi.
Il sospetto di “anomalie” organizzative e procedurali riscontrate nella gestione della gara d’appalto, sollevato dal Sindaco del Comune capofila (nonché Presidente dell’Assemblea dell’ARO BA7/) era stato condiviso anche dagli altri Sindaci, tanto da richiedere un rinvio dell’ultima seduta della commissione giudicatrice per approfondire le criticità evidenziate dallo stesso Sindaco Innamorato. 
In particolare si contestava la gestione delle procedure di gara, con particolare riferimento alla scelta del Presidente della Commissione di Gara, nonché al confluire delle responsabilità di quattro differenti uffici (RUP, Presidente di Commissione, Responsabile Ufficio ARO BA/7 e Dirigente del Settore Polizia Locale di Noicattaro) in un’unica persona. Pertanto si decideva di cercare conforto sulla regolarità delle procedure acquisendo un parere legale.

Era il 19 Gennaio. Qualche giorno dopo, il 26 per la precisione, i Sindaci presenti in Assemblea cambiano idea: l’Assemblea NON è competente a riscontrare le anomalie organizzative e procedurali, ecc.; pertanto, è inutile chiedere un parere legale. 

Da questa scelta appare evidente che i Sindaci (compreso il nostro Sindaco Romagno) non abbiano intenzione di soffermarsi per acquisire un apposito parere sulle presunte irregolarità di una gara che presenta un piano industriale con costi elevatissimi (che si ripercuoteranno sulla nostra comunità) e diversi probabili profili di irregolarità. In tempi non sospetti, infatti, lo stesso RUP aveva dichiarato fosse opportuno affidare il ruolo del Presidente di gara ad un Esperto tecnico del Settore, salvo poi affidare anche quella posizione alla sua persona.

Vorremmo ricordare ai destinatari della presente che è proprio compito della politica preservare il superiore interesse pubblico e, quindi, controllare e vigilare sul buon andamento dell’azione amministrativa e che, grazie alla Giunta Romagno precedente, i Rutiglianesi hanno già dovuto “digerire” (e pagare) la terribile “svista” del “Benefit per minor smaltimento” che, ogni anno, regala circa € 470.000,00 alla ditta Gassi.

I cittadini rutiglianesi, così come le altre comunità dei paesi facenti parte dell’ARO 7, non meritano di pagare nuovamente per le mancanze dei propri amministratori, che hanno la responsabilità di difenderne gli interessi e i diritti nelle sedi opportune.

Per questo motivo chiediamo al Dott. Romagno di fornire tutto l’appoggio possibile al Sindaco di Noicattaro affinché si chiariscano le “anomalie” riscontrate nell’interesse delle comunità interessate, sfruttando tutte le strade percorribili.
Chiediamo inoltre a tutti i consiglieri comunali di vigilare sulla vicenda che contribuirà a pesare non poco sulla finanza del nostro Comune e sul buon funzionamento del servizio rifiuti.

Rutigliano, 06 Febbraio 2017